Aleister Crowley
L’artigiano del male
di Kaw Djer
Ciarlatano o mago, pazzo squilibrato o attento conoscitore dell’occulto? Ciò che è certo è che Crowley si sentiva, per sua stessa ammissione, l’AntiCristo. Fu il primo a rivalutare l’importanza del 666, il numero della Gran Bestia, come chiave di volta nella lettura della Bibbia. Le sue rivelazioni, i suoi viaggi lo resero celebre fino alla fine degli anni ’40. Dopo la sua scomparsa, molti continuarono a inveire contro le sue teorie, alcuni lo schernirono, altri cercarono solo di dimenticarlo. Ma la maggior parte lo trasformò in un mito. Aleister Crowley fu soprattutto un artigiano: s’inventò il satanismo e creò un nuovo mondo.
Kaw Djer, nasce a Viedma nel 1968. Il padre è un acceso oppositore del governo sanguinario di Videla. Insieme alla sua famiglia, Kaw scappa in Italia nel 1980. L’esperienza da rifugiato politico segna la sua adolescenza. Trova conforto nella lettura. Si avvicina allo studio dell’esoterismo e della tanatologia, prima di dedicare il proprio interesse al satanismo laveyano, su cui incentra la propria tesi in Sociologia, e all’opera di Crowley. I suoi lavori sono tradotti in dodici lingue, tra cui il sanscrito.