dedicata a Roberto Roversi
Personalmente mi si fuse l’agglomerato cibernetico evaporato con tutti i suoi cip più o meno micro lasciai nelle mani dell’etere di definire il confine tra il principio dell’autodeterminazione e quello dell’indeterminazione programmatica tutto dissolto nel nulla se non fosse che dallo stesso nulla sono riapparsi tutti gli arditi percorsi messaggi sotto forme panteistiche utilizzati nell’acclarare le nevrosi dell’inutilità spingo sotto rete un nuovo malefico bottone e sono un’altra mosca da tela per un ragno.
Come se la sua immensa portata ne eclissasse l’infinitesimale contenuto pare non esistere nemmeno una gocciolina d’acqua tra i mari possenti identificarsi come essa tra le turbe fluttuanti delle lunghe fredde correnti un atto di coraggio frutto univoco del dolce peregrinare delle onde che lente e inesorabili affondano sogni nelle tenere pareti del cuore evaporando leggere issando frangenti nei sentimentalismi sabbiosi vuole il piccolo richiamo della sua voce risuonare tempesta d’amore.